Una richiesta ricorrente delle organizzazioni Non profit è questa: “Come comunico con i giovani?”. Gli under 30 sono considerati dalle ONP un target molto importante, saranno i donatori del futuro ed è quindi preferibile ingaggiarli il prima possibile per poi confidare nel volontariato e donazioni in futuro.
Ma come è possibile far comprendere e trasmettere a questi ragazzi i valori della solidarietà?
In primis, serve parlare con loro utilizzando la stessa lingua e magari chiedere a chi, per i giovani, è un riferimento di fare da portavoce.
Questo è il caso di Fedez e Unicef Italia, una iniziativa di comunicazione e raccolta fondi nei progetti di Unicef in Libano.
“Ho deciso di vivere un’esperienza che mi faccia immergere in un contesto forte ma, al tempo stesso, drammaticamente vero: per tornare a sporcarmi le mani e la coscienza con la realtà, per ricordare a me stesso che esiste un mondo reale anche al di là delle colonne d’Ercole della nostra percezione e dei nostri privilegi”
In Libano le cifre parlano di circa metà della popolazione composta da profughi, principalmente siriani e palestinesi. Abitanti tollerati, ma non ufficialmente riconosciuti e quindi destinati a vivere in baracche e ai margini del sistema sanitario, di quello scolastico e dei percorsi di avviamento professionale.
La difficile comunicazione delle ONP online
Qualche giorno fa, Fedez ha scritto un post su Facebook con una sua foto in aeroporto prima di partire. Come ormai è assodato, qualcuno che trova da ridire su qualsiasi cosa c’è sempre (anche in una missione del genere). Federico, ha risposto in modo deciso.
Sono in partenza per il Libano. Ho chiesto ad UNICEF di portarmi in alcuni campi rifugiati in Libano per portare avanti…
Pubblicato da Fedez su Sabato 17 settembre 2016
Volevo solo condividere questa esperienza con voi ed è ovvio che Unicef sia contenta di appoggiarmi perché il mio racconto possa raggiungere e sensibilizzare più persone possibili, l’unicef mi invita come Fedez e io federico ne sono felice. Unicef mi ha chiesto espressamente di documentare il mio viaggio, esattamente come fanno TUTTI I VOLONTARI. La cloaca moralizzatrice del web non si ferma davanti a nulla eh?
La guerra in Siria ha provocato una delle piu’ gravi crisi umanitarie della storia. Fedez ha accettato di visitare la missione in Libano di Unicef, in mezzo ai bambini siriani in fuga dalla guerra. Il Libano ha accolto oltre un milione di rifugiati dall’inizio del conflitto. Il rapper milanese ha tenuto corsi di musica indirizzati ai bambini e ragazzi siriani rifugiati nei campi profughi e sui social sono stati postati gli scatti che documentano il suo viaggio.
>> Vedi anche: Comunicazione e Fundraising nell’evoluzione digitale
Fedez, secondo me, ricopre un ruolo importantantissimo nello sviluppo della consapevolezza di quello che sta accadendo in molti paesi del mondo.
Riuscire a portare un personaggio pubblico idolatrato dai giovani in un luogo dove sta avvenendo una delle più gravi crisi umanitarie di sempre, avvicina gli under 30 ad un pensiero di solidarietà che è molto difficile da comunicare a quel target. Comunicare attraverso i social utilizzando anche Snapchat è sicuramente un modo per coinvolgere ancora di più questo target.
Di sicuro, per una organizzazione non profit (soprattutto se piccola) è faticoso e spesso impossibile attuare dei progetti simili, occorrono risorse umane e finanziarie notevoli, ma serve anche una consapevolezza che una appropriata (anche se azzardata) strategia di comunicazione può sviluppare e diffondere il giusto messaggio al giusto target.
Intanto io faccio i complimenti a Unicef Italia, non perchè è riuscita a far andare Fedez in Libano, ma perchè ha scelto di investire in questo progetto di comunicazione e raccolta fondi.
Tu che ne dici?
Per approfondire il viaggio in Libano di Fedez con Unicef
- Visita l’account Twitter di Fedez
- Visita l’account Instagram di Fedez
- Visita la pagina Facebook di Unicef Italia
- Visita l’account Twitter di Unifcef Italia
- Visita il sito di Unicef Italia