Padania è uno stato mentale

Padania è uno stato mentale

Padania, è il titolo del nuovo album  degli Afterhours, gruppo musicale indie rock milanese. Ascolto gli Afterhours da diversi anni e ogni loro progetto è sempre un concentrato di genialità. Questo ultimo lavoro rappresenta un ulteriore percorso sempre in mutazione, stati d’animo ed emozioni sono incastonati nella musica e le parole sfornano concetti profondi che, se riuscite a cogliere, apre gli occhi ad un “Reale” diverso.

Terra meravigliosa, brutto paese. E’ la sintesi più azzeccata per descrivere l’Italia di oggi.

Padania è lo scatto a un mondo individualista (ognuno pensi a se stesso), tagliato su misura per i forti (Trovagli il cuore e il debole muore) e la visione è cupa davvero, un cancello che si apre sul niente come in copertina. La rabbia del disco scuote e comunica tensione, ma i fischi, le destrutturazioni, le sovrapposizioni, le sonorità distorte sono proprio il messaggio, la forma così decomposta coincide con il contenuto: «Il musicista oggi deve fare informazione, non di fatti, ma di emozioni. Deve raccontare il panico, il disorientamento, le gioie improvvise e ingiustificate. E’ questo il sentire comune, riproducendolo in musica le persone si confortano, capiscono di non essere sole. E’ un disco reattivo, rivolto verso l’esterno».

Gli Afterhours nascono ufficialmente nel 1986 da un’idea di Manuel Agnelli. Oltre a lui la formazione era composta da Paolo Cantù alla chitarra (precedentemente chitarrista dal gruppo industrial Tasaday), Lorenzo Olgiati al basso, Alessandro Pelizzari alla batteria, poi sostituito da Max Donna. Il nome del gruppo voleva essere un omaggio ai Velvet Underground di Lou Reed, autori della canzone omonima. Altre info su Wikipedia.

Il disco, prodotto dal cantante del gruppo Manuel Agnelli con Tommaso Colliva. “Padania è uno stato mentale“, ha commentato Manuel: “Non ha confini geografici, è uno stato della mente e dell’anima.
È il nome che meglio rappresenta la disperazione di uomini che sanno di poter avere tutto tranne che se stessi.

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È una corsa impazzita ad occhi chiusi sperando di arrivare più lontano possibile da quello che non vogliamo sapere di essere. È la forza oscura che ti spinge a diventare quello che non sei.

La canzone parla di una persona che vuole cambiare la propria vita e il proprio destino (come la maggior parte di tutti noi), perché crede che ci debba essere qualcosa di più del destino e della fortuna. È un desiderio così forte che diventa un’ossessione e questa ossessione diventa una maledizione, che la porta a vincere tutte le sue battaglie ma a dimenticarsi del perché sta combattendo. A realizzare tutto. Tranne che se stesso”.

Fonti e approfondimenti: Lettera 43, Rockol, Il Messaggero
Sito web: Afterhours

Testo Padania – Afterhours

Due ciminiere e un campo di neve fradicia
Qui dove sono nato e qui morirò

Se un sogno si attacca come una colla all’anima
tutto diventa vero tu invece no

Puoi quasi averlo sai , puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai e non ricordi cos’è che vuoi

ancora ha senso battersi contro un demone
Quando la dittatura è dentro di te

Lotti tradisci uccidi per ciò che meriti
Fino a che non ricordi più cos’è

Puoi quasi averlo sai , puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai e non ricordi cos’è che vuoi

Fare parte di un’amore anche se finito male
fare parte della storia anche quella piu crudele

liberarti dalla fede e cadere finalmente
tanto è furbo piu di noi questo nulla questo niente

Puoi quasi averlo sai , tu puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai e non ricordi cos’è che vuoi

Se un sogno si attacca come una colla all’anima
tutto diventa vero tu invece no

Si intitola “Padania” il nuovo album degli Afterhours, ideale seguito di “I milanesi ammazzano il sabato” del 2008 (al quale seguì, nel 2009, il progetto “Il paese è reale”): il disco, prodotto dallo stesso frontman della formazione meneghina Manuel Agnelli con Tommaso Colliva, è atteso nei negozi il prossimo 17 aprile. “Padania è uno stato mentale”, ha commentato il cantante: “Non ha confini geografici, è uno stato della mente e dell’anima. È il nome che meglio rappresenta la disperazione di uomini che sanno di poter avere tutto tranne che se stessi.

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