Facebook è rispettosa dell’ambiente e in totale trasparenza e per la prima nella sua storia, ha comunicato al mondo il suo “carbon footprint“, ovvero le emissioni di CO2, il tipo e la quantità di energia necessaria per far funzionare i suoi data center.
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Le emissioni di anidride carbonica di Facebook nel 2011 sono state di 285.000 tonnellate metriche, di cui 207.000 provengono dai quattro data center, 42.000 da uffici e viaggi in aereo, e le rimanenti 36.000 dal quinto data center attualmente in costruzione. Per fare un confronto, Google ha emesso nel 2010 1,5 milioni di tonnellate metriche di CO2. Ogni utente del social network è quindi “responsabile” di bruciare nell’atmosfera 269 grammi di CO2, equivalente all’impatto ambientale derivante dalla produzione di due bicchieri di vino, tre banane o una tazzina di un cappuccino.
L’energia totale consumata dai data center, dagli uffici e da altre strutture è stata di 532 milioni di kWh. Il mix energetico di Facebook, ovvero le fonti di energia sono le seguenti: 23% pulita e rinnovabile, 27% carbone, 17% gas naturale, 13% nucleare e 20% non classificabile.
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Attraverso la pagina facebook.com/green e gli investimenti nelle partnership, il social network punta a guidare la consapevolezza ambientale, l’educazione e l’azione. Ad esempio, Facebook ha recentemente collaborato con il Natural Resources Defense Council (NRDC) e Opower per aiutare le persone a monitorare il loro consumo energetico domestico, confrontarlo con i loro amici e condividere suggerimenti su come risparmiare energia.
Nel 2014 verrà attivato il data center a Lulea in Svezia, che sfrutterà le basse temperature locali per il sistema di raffreddamento, Facebook prevede di migliorare il suo carbon footprint con l’obiettivo di raggiungere il 25% di energia da fonti rinnovabili.
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