Anno Domini 2065
Cari nipoti, vi voglio raccontare di un’avventura che mi capitò 50 anni fa quando insieme alla Zia, decidemmo di partire per la Turchia a scoprire questa terra lontana. Prima di partire assoldammo un gruppo di 10 professionisti del Viaggio, tenaci, caparbi che si dimostrarono valorosi ed eroici.
Partimmo alla volta di Ataturkiapolis (anche se 50 anni fa si chiamava Istanbul) per passare da Ankara, facendo poi tappa a Hierapolis, Konya, Pamukkale, Aphrodisias, Efeso, Goreme e Smirne attraversando la Cappadocia e scoprendo meravigliosi luoghi dell’Anatolia. Quella settimana fu davvero avvincente e di una ricchezza immensa, non ricordo più i nomi di quei valorosi 10 che ci accompagnarono alla conquista della Turchia ma ricordo molto bene alcuni episodi e le qualità specifiche di ogni singolo Adventurer!
La zia, comandò con fermezza e lungimiranza la nostra traversata studiando il percorso migliore e adottando una strategia di avanzamento molto ingegnosa, riuscì a relazionarsi molto bene con i punti di contatto che avevamo sul luogo e strinse un accordo con un gruppo di disperati che ci trascinammo poi per tutto il tragitto.
Io mi occupai del supporto morale della truppa perchè spesso ci trovammo in “guai seri” e non fu facile portare a casa la pelle.
- Poi mi ricordo di colei soprannominata “la maratoneta di Izmir” che pur di assicurarsi dei Lukum fece spola tra il nostro accampamento e il fronte più e più volte ma senza trovare fortuna.
- Mi ricordo della sua commilitona, soprannominata “Lady Selfie” che a furia di autoscatti riprogrammò il suo smartphone al fine di non poter più utilizzare nessun’altra App se non la fotocamera frontale.
- E inoltre ci fu un giovane soprannominato “Eastpack” alla sua prima esperienza che ebbe la convinzione di vedere una delle 7 meraviglie del mondo antico ma alla fine si fece solo carico con il suo enorme zaino di tutta la nostra stanchezza.
- E ancora mi ricordo il nostro esperto in lingue il “Roberto Carlino della Cappadocia” colui che riuscì a comprendere un idioma in meno di 7 gg e che trovò una sua anima affine, il miglior pilota di carri armati turchi “Chukie“
- Ricordo anche di una dei commilitoni “Black Blocker” che prima di mostrare un sorriso dovevano almeno arrivare le 11:30, fu addestrata dalle tartarughe ninja in un’isola sperduta del mediterraneo e fu un elemento strategico nel gruppo.
- Poi ricordo di “Sciabola” soprannominato così per il suo sarcasmo tagliente, sempre silenzioso ma letale ogni volta che esprimeva un concetto con tono di voce lieve e musicato.
- Ci fu anche un soldato di ferro, un temerario, un investigatore privato “Paparazzo” che non smise mai di scattare inquadrature alla sua musa dall’inizio della missione fino alla fine.
- E poi ricordo di una recluta “Balloon” che era talmente mastodontica che si rifiutò di salire in mongolfiera per non far sfigurare la mongolfiera e che alla fine della missione dopo aver ingerito quantità enormi di Kebab rigurgitò il tutto al rientro in patria.
- Ci fu anche l’enigmista, il matematico illuminato, “A Beautiful mind” che con solerzia e rigore riuscì a far tornare i conti senza eccedere nel budget della missione.
- E poi per ultima ricordo lei, la “RedBull della Cappadocia” così minuta ma con un’energia vulcanica da far impallidire il Vesuvio, intrepida e tenace non ha mai mollato e fu un perno decisivo nella conquista di questa avventura.
Cari nipoti, a 50 anni da questa avventura tengo ancora vivo il ricordo di quel viaggio, che non solo ci fece visitare posti magnifici, non solo ci fece incontrare persone straordinarie, non solo ci regalò momenti unici, quello che riuscì a fare quel viaggio fu il senso stesso della vita, lo spendere i propri giorni a faticare per raggiungere uno scopo, scoprire ed emozionarsi di fronte alla splendida diversità che il mondo ci offre e la spinta verso nuove avventure che il futuro ci può riservare.
Non dimenticherò mai quel viaggio, è stato un piccolo pezzo di vita che porterò con me fino alla fine… e oltre.
Buonanotte e sogni d’oro.